Con due secoli di vita alle spalle ed la rivoluzione tecnologica del digitale che l’ha rivoltata su sé stessa, la Fotografia non è più un’arte adolescente, ma ormai entrata nella piena maturità ed, anzi, nell’era del bit ormai da considerarsi veterana.
Il Cinema, che portando il movimento nell’immagine ha attratto su di sé l’attenzione che precedentemente era tutta riversata sulla magia dell’immagine fotografica statica, ha riposizionato l’arte della luce, tanto che alcuni si chiedono che significato possa avere la professione di fotografo in un epoca in cui con un telefonino chiunque può produrre in ogni momento immagini tecnicamente di alta qualità.
Non fotografo la vita così come è, ma come vorrei che fosse.
Robert Doisneau
Ma poi quando si vedono immagini come quelle prodotte da un maestro indiscusso come Robert Doisneau, fotoreporter francese ormai storico, ebbene non possiamo che giungere ad una conclusione: se il cinema ci racconta storie sul grande schermo, come la prosa ce le racconta nei libri, la fotografia può condensare in una sola immagine, che non ci stancheremo di riguardare più e più volte dopo averla ammirata la prima, quella poesia che, distratti dalla quotidianità del vivere, non riusciamo a cogliere.
Mentre l’occhio allenato e sensibile di un fotografo di razza lo sa fare, toccandoci il cuore e agitando in noi emozioni a volte dimenticate.