Quando Jackson Pollock costellava di schizzi di pittura le tele adagiate sul pavimento nel suo studio ad East Hampton, non immaginava che sarebbe diventato uno dei campioni di arte progressista che l’intelligence americana, con una sofisticata operazione di promozione culturale avrebbe preso ad esempio per dimostrare la superiorità culturale, quindi morale, degli USA sull’allora URSS, e più in generale dell’Occidente sull’Oriente.
È in letteratura ormai tutto questo, storicizzato e liberamente reperibile in siti governativi come: https://art.state.gov/portfolio/modern-art-and-the-cold-war/
È evidente dalla sua vicenda personale che il successo che investì Pollock fu maggiore di quanto la sua psiche poteva reggere, e lui stesso non ne capì i motivi reali.
Chi è minimamente alfabetizzato, a distanza di decenni e sulla scorta delle vicende che seguirono può leggere il quadro generale con sufficiente chiarezza.
Chi invece non ha tratto ancora le conclusioni di tutte queste dinamiche sottostanti è lo spettatore medio, che continua a dare credito alla bolla culturale artificiosamente creata durante la guerra fredda con mezzi pressoché illimitati. Una bolla che ora, consacrati i nomi degli artisti nell’olimpo della cultura e del mercato, deve tassativamente essere confermata di continuo perché non nascano dubbi in chi inizia a unire i puntini.
E quindi con ogni modo, lecito o meno, si rialza l’asticella della indiscutibilità di questi maestri scelti allora dall’intelligence: per esempio una recente iniziativa che riguarda Pollock ha fatto DIVENTARE “opera d’arte” in formato NFT il pavimento dello studio dell’artista.
Sollevando un quanto mai lecito, atroce dubbio di pretestuosità per alcune operazioni NFT e per esteso sul concetto stesso di Not Fungible Token, che avrebbe aspetti virtuosi se vi fossero intenti virtuosi a spingerlo, anziché meramente mercantilistici o peggio, come per il caso in esame.
Perché una cosa è incontrovertibile, che una opera d’Arte NASCE tale, non lo DIVENTA dopo un periodo in cui non lo è stato.
Nasce coscientemente per intento di un artista dotato di lucidità, costrutto, poetica. In un modo incredibilmente simile a quello in cui nasce la vita, come risultato coerente di un atto di amore disinteressato, nei confronti del gesto di creare.
E per quanto organizzato sia l’ufficio stampa che segue l’operazione, per quanto ingegnosa la formula di marketing dell’NFT, il pavimento dello studio di Pollock è e rimane un tavolato sporco di schizzi di pittura, e non diventerà magicamente opera d’Arte perché qualcuno ha avuto una notte insonne ruminando idee discutibili e la mattina dopo… Voilà le chef-d’œuvre!